Il mio interesse per il Dave Eggers scrittore è nato dopo averlo scoperto sceneggiatore - insieme alla moglie - di un film che adoro, Away we go. D'altra canto, ho sempre odiato profondamente la versione cinematografica (non conosco il libro di ispirazione scritto da Maurice Sendak) co-sceneggiata con Spike Jonze (e su cui lo stesso Maurice Sendak chiese a Eggers di scriverne una trasposizione letteraria) de Nel paese delle creature selvagge.
...così ho avvicinato L'opera struggente di un formidabile genio, dopo un lungo corteggiamento (lo vedevo lì che mi guardava quel libro, in ogni fottuta libreria).
Cosa dire? Questo romanzo racconta la storia travagliata di Dave Eggers, della sua vita prima (alcuni ricordi/aneddoti), dopo e durante la morte dei genitori. Questo in un genere che io definisco autobiografico ma che in realtà definendolo così commetto un grosso errore, perché non lo è, non è presente alcuna focalizzazione sul suo personaggio. Attraverso le sue righe noi conosciamo Toph, il fratellino orfano cresciuto con lui; Heidi e John, i genitori; Beth e Bill, sorella e fratello maggiori; e la genesi della rivista indipendente (Might), fondata insieme ai sui amici. Mentre leggiamo la storia, viviamo anche noi nell' Illinois e nella San Francisco Bay Area della "favolosa" California, siamo lì con loro. Le sue memorie. Il suo racconto della memoria.
Queste pagine sono intrise di realismo, denominato da me realismo becero o comunemente conosciuto come realismo isterico, pieno di parole che saltano fuori come le note di un pianoforte sulla cui tastiera battono fortemente le dita di un trasandato pianista. Il cordofono emette note persistenti, che rendendo ancora più profondo il colpo sull'ascoltatore, un lamento doloroso che ci prova quanto tutto possa essere entusiasmante e quanto tutto possa fare male.
Colpo al cuore quando dopo aver finito di leggere il libro ho scoperto cosa è successo alla sorella Beth, pochi anni dopo le vicende narrate da Eggers. Ci si affeziona ai personaggi di questo libro, e forse non ci rendiamo conto fino in fondo che sono persone vere, in carne ed ossa, capaci di provare quello che proviamo anche noi.
In base alle mie conoscenze dell'autore, posso affermare che le sue opere sono di quelle che si amano alla follia o che si odiano intensamente, sia che si tratti di una sceneggiatura o di un romanzo. Resta da vedere se questa mia teoria sia fondata, cosa che potrò provare solo continuando a leggere altri suoi prodotti, cosa che farò sicuramente poichè questo libro l'ho adorato alla follia. Ci si affeziona alla sua scrittura. Per quanto mi riguarda siamo 2:1, signor Eggers.
...così ho avvicinato L'opera struggente di un formidabile genio, dopo un lungo corteggiamento (lo vedevo lì che mi guardava quel libro, in ogni fottuta libreria).
Cosa dire? Questo romanzo racconta la storia travagliata di Dave Eggers, della sua vita prima (alcuni ricordi/aneddoti), dopo e durante la morte dei genitori. Questo in un genere che io definisco autobiografico ma che in realtà definendolo così commetto un grosso errore, perché non lo è, non è presente alcuna focalizzazione sul suo personaggio. Attraverso le sue righe noi conosciamo Toph, il fratellino orfano cresciuto con lui; Heidi e John, i genitori; Beth e Bill, sorella e fratello maggiori; e la genesi della rivista indipendente (Might), fondata insieme ai sui amici. Mentre leggiamo la storia, viviamo anche noi nell' Illinois e nella San Francisco Bay Area della "favolosa" California, siamo lì con loro. Le sue memorie. Il suo racconto della memoria.
Queste pagine sono intrise di realismo, denominato da me realismo becero o comunemente conosciuto come realismo isterico, pieno di parole che saltano fuori come le note di un pianoforte sulla cui tastiera battono fortemente le dita di un trasandato pianista. Il cordofono emette note persistenti, che rendendo ancora più profondo il colpo sull'ascoltatore, un lamento doloroso che ci prova quanto tutto possa essere entusiasmante e quanto tutto possa fare male.
Colpo al cuore quando dopo aver finito di leggere il libro ho scoperto cosa è successo alla sorella Beth, pochi anni dopo le vicende narrate da Eggers. Ci si affeziona ai personaggi di questo libro, e forse non ci rendiamo conto fino in fondo che sono persone vere, in carne ed ossa, capaci di provare quello che proviamo anche noi.
In base alle mie conoscenze dell'autore, posso affermare che le sue opere sono di quelle che si amano alla follia o che si odiano intensamente, sia che si tratti di una sceneggiatura o di un romanzo. Resta da vedere se questa mia teoria sia fondata, cosa che potrò provare solo continuando a leggere altri suoi prodotti, cosa che farò sicuramente poichè questo libro l'ho adorato alla follia. Ci si affeziona alla sua scrittura. Per quanto mi riguarda siamo 2:1, signor Eggers.
" And we will be ready, at the end of every day will be ready, will not say no to anything, will try to stay awake while everyone is sleeping, will not sleep, will make the shoes with the elves, will breathe deeply all the time, breathe in all the air full of glass and nails and blood, will breathe it and drink it, so rich, so when it comes we will not be angry, will be content, tired enough to go, gratefully, will shake hands with everyone, bye, bye, and then pack a bag, some snacks, and go to the volcano. "
Lo adoro anch'io, e questo è uno dei miei libri preferiti: profondissimo, esilarante, fuori di testa, a tratti davvero geniale per stile e struttura. :)
RispondiEliminaGrandissimo! Bisogna proprio lasciarsi prendere dallo stile per amare questo libro che è esattamente come dici. Non annoia neanche per una pagina, totalmente pieno e sempre interessantissimo. Eggers un formidabile genio, cazzo!
EliminaLe gare di frisbee sulla spiaggia... LOL
Lui è un genio sul serio, però a me è sembrataun'opera un po' paracula eh! :)
RispondiEliminaBenvenuta, NoceMoscata.
EliminaTutto è un trucco, Eggers è consapevole della sua autocoscienza di autoreferenzialità... come dice lui :D