"Where dark woods hide secrets, and mountains are fierce and bold. Deep waters hold reflections of times lost long ago. I will heed every story, take hold of my own dream. Be as strong as the seas are stormy and proud as an eagle's scream. I will ride, I will fly. Chase the wind and touch the sky. I will fly, chase the wind and touch the sky."
The Bear and the Bow
L'orso e l'arco, presenti nel titolo provvisorio pensato per questo Pixar, potrebbero essere considerati erroneamente i protagonisti morali della storia. Bensì sono solo degli ingredienti, insieme alle barbe rigogliose, ai tavoli di legno e ai fuochi fatui. Perchè i veri protagonisti della pellicola, sono i capelli rossi e ricci della principessa Merida. Essi sono stati curati meticolosamente, credo che quelli dello studio californiano abbiano realizzato in CGI ogni capello singolarmente, curandone luce forma e movimento. AWESOME!!!
Poi, si, vabbè, vengono Merida, la madre e gli altri personaggi. E la storia. Ma prima i capelli, non scordiamo! Allora, ci troviamo nelle Highlands scozzesi, nel regno DunBroch del Re Fergus e della Regina Elinor. I due hanno quattro figli: tre piccoletti (praticamente anonimi) e la sorella maggiore, già citata, Merida. Non so da che parte della storia cominciare così dico... Un bel giorno Merida deve scegliere un marito tra la vasta gamma offertale dall'epoca, ovvero tra i primogeniti di Lord MacGuffin, Lord MacIntosh o Lord Dingwall. Disgustata da questa costrizione cerca di ribellarsi alla tradizione. Dapprima cercando di vincere la sua stessa mano al tiro con l'arco (essa è un grande tiratrice con l'arco - titolo provvisorio, ricordate il titolo provvisorio!!!-), segue fervente litigio con la madre, poi percorrendo la strada facile della stregoneria. Chiede ad una strega di poter cambiare il suo destino.
Ma strega = furbizia, furbizia = inganno, inganno = bocca asciutta. E fondamentalmente magia = maledizione. Ricordate che se mai lungo il vostro cammino incontriate per caso una strega e il vostro morale non sia propriamente dei migliori, per via di un matrimonio forzato o di un duro litigio, applicate la classica tecnica del "oddio ma che ore si sono fatte, ho lasciato il gatto sul fuoco e devo dare da mangiare alla pentola... le tre! devo proprio andare".
SPOILER - La madre, severa e diligente che negli anni ha inculcato alla figlia una rigida educazione, diventa un orso, rozzo e fetido. Accortasi dell'ENORME errore, "A witch turned mom into a bear. It's not my fault ", Merida rimane vicina alla creatura metamorfica, nella sperduta foresta. In cerca della strega svanita nel nulla, ma che le lascia dolcemente un messaggio in segreteria, "Fate be changed. Look inside, mend the bond torn by pride", riesce a ricollegare un gesto precedentemente compiuto in segno di rabbia, un taglio netto della the family tapestry, come la causa di tale malefatta vicenda. - FINE SPOILER
Un messaggio forte in questo film d'animazione, che mi sento di elevare a messaggio assoluto, per quanto riguarda un film d'animazione o un film in generale. Siate padroni del vostro destino o lottate per esserlo. Questo è quello che ci insegna Merida e per una volta è la giovane e inesperta, ma ribelle, protagonista (ah, i capelli sono i veri protagonisti!!!) la figura più saggia della storia, a discapito della madre inflessibile e conservatrice. La rottura delle tradizioni può considerarsi un perfetto corollario della tematica principale (del destino stretto in mano) per completare una favola che di favola ha ben poco (malgrado gli orsi).
Tutta la storia si può considerare come una costruzione atta a sostenere questi messaggi principali e per farlo gli sceneggiatori hanno corso il rischio di dover calpestare suoli già esplorati. Le numerose citazioni, ricorrenti nei film Pixar, sono eccezioni affascinanti. Divertenti spunti. Non poche battute esilaranti. Mark Andrews, Steve Purcell (Sam & Max e la grafica dei primi due Monkey Island), Brenda Chapman e Irene Mecchi sono persone cool. Non è un lavoro di John Lasseter, che qui non ha né diretto né scritto, ma me ne faccio una ragione. Per ultima cosa devo assolutamente rafforzare un assioma: Brave graficamente è la crème de la crème. La grafica computerizzata ha raggiunto livelli spaventosi. Voto: 8,5
"Legends are lessons. They ring with truths."
The Bear and the Bow
L'orso e l'arco, presenti nel titolo provvisorio pensato per questo Pixar, potrebbero essere considerati erroneamente i protagonisti morali della storia. Bensì sono solo degli ingredienti, insieme alle barbe rigogliose, ai tavoli di legno e ai fuochi fatui. Perchè i veri protagonisti della pellicola, sono i capelli rossi e ricci della principessa Merida. Essi sono stati curati meticolosamente, credo che quelli dello studio californiano abbiano realizzato in CGI ogni capello singolarmente, curandone luce forma e movimento. AWESOME!!!
Poi, si, vabbè, vengono Merida, la madre e gli altri personaggi. E la storia. Ma prima i capelli, non scordiamo! Allora, ci troviamo nelle Highlands scozzesi, nel regno DunBroch del Re Fergus e della Regina Elinor. I due hanno quattro figli: tre piccoletti (praticamente anonimi) e la sorella maggiore, già citata, Merida. Non so da che parte della storia cominciare così dico... Un bel giorno Merida deve scegliere un marito tra la vasta gamma offertale dall'epoca, ovvero tra i primogeniti di Lord MacGuffin, Lord MacIntosh o Lord Dingwall. Disgustata da questa costrizione cerca di ribellarsi alla tradizione. Dapprima cercando di vincere la sua stessa mano al tiro con l'arco (essa è un grande tiratrice con l'arco - titolo provvisorio, ricordate il titolo provvisorio!!!-), segue fervente litigio con la madre, poi percorrendo la strada facile della stregoneria. Chiede ad una strega di poter cambiare il suo destino.
Ma strega = furbizia, furbizia = inganno, inganno = bocca asciutta. E fondamentalmente magia = maledizione. Ricordate che se mai lungo il vostro cammino incontriate per caso una strega e il vostro morale non sia propriamente dei migliori, per via di un matrimonio forzato o di un duro litigio, applicate la classica tecnica del "oddio ma che ore si sono fatte, ho lasciato il gatto sul fuoco e devo dare da mangiare alla pentola... le tre! devo proprio andare".
SPOILER - La madre, severa e diligente che negli anni ha inculcato alla figlia una rigida educazione, diventa un orso, rozzo e fetido. Accortasi dell'ENORME errore, "A witch turned mom into a bear. It's not my fault ", Merida rimane vicina alla creatura metamorfica, nella sperduta foresta. In cerca della strega svanita nel nulla, ma che le lascia dolcemente un messaggio in segreteria, "Fate be changed. Look inside, mend the bond torn by pride", riesce a ricollegare un gesto precedentemente compiuto in segno di rabbia, un taglio netto della the family tapestry, come la causa di tale malefatta vicenda. - FINE SPOILER
Un messaggio forte in questo film d'animazione, che mi sento di elevare a messaggio assoluto, per quanto riguarda un film d'animazione o un film in generale. Siate padroni del vostro destino o lottate per esserlo. Questo è quello che ci insegna Merida e per una volta è la giovane e inesperta, ma ribelle, protagonista (ah, i capelli sono i veri protagonisti!!!) la figura più saggia della storia, a discapito della madre inflessibile e conservatrice. La rottura delle tradizioni può considerarsi un perfetto corollario della tematica principale (del destino stretto in mano) per completare una favola che di favola ha ben poco (malgrado gli orsi).
Tutta la storia si può considerare come una costruzione atta a sostenere questi messaggi principali e per farlo gli sceneggiatori hanno corso il rischio di dover calpestare suoli già esplorati. Le numerose citazioni, ricorrenti nei film Pixar, sono eccezioni affascinanti. Divertenti spunti. Non poche battute esilaranti. Mark Andrews, Steve Purcell (Sam & Max e la grafica dei primi due Monkey Island), Brenda Chapman e Irene Mecchi sono persone cool. Non è un lavoro di John Lasseter, che qui non ha né diretto né scritto, ma me ne faccio una ragione. Per ultima cosa devo assolutamente rafforzare un assioma: Brave graficamente è la crème de la crème. La grafica computerizzata ha raggiunto livelli spaventosi. Voto: 8,5
"Legends are lessons. They ring with truths."