La storia di un cavallo, per essere trattata in una sintesi di 2h30' (effettiva durata della pellicola, trasposizione del romanzo omonimo di Michael Morpurgo), deve passare attraverso un contesto storico celebre, riducendo al minimo spiegazioni superflue, e delle forti emozioni profonde, tali da accrescere il coinvolgimento dello spettatore. Tutto affinché la storia di quel cavallo diventi leggenda, e che diventino epiche le gesta narrate in video con un accompagnamento musicale perfetto (John Williams).
Siamo nel periodo che intercorre tra l'immediato scoppio della guerra nel 1914 - e precisamente nel paesino rurale del Regno Unito conosciuto come Devon - , e i primi giorni (ore) successivi alla fine, 1918. La Grande Guerra. Quando ancora si usavano le baionette poiché gli scontri fisici erano i più praticati, in quanto si trattava di un conflitto statico, di stallo (opposto al conflitto armato della seconda guerra) tutto svoltosi nelle famose trincee. Durante la visione del film vengono esposte molte verità e fatti conosciuti riguardanti il grande conflitto. Da riconoscere quindi una valenza didattica. Dopo lo strepitoso sbarco in Normandia ( World War II - Salvate il soldato Ryan ), Spielberg propone una carrellata sulla trincea ( World War I ) di indescrivibile bellezza.
Invece per quanto riguarda le emozioni è bastato inserire quel magico rapporto reale che si instaura tra quegli splendidi animali e l'essere umano. Quest'ultima figura viene incarnata dai proprietari occasionali che nel corso della vicenda cambiano sequenzialmente. Un passaggio di testimone - il cavallo, quindi materia animata - involontario, mostrato per assurdo negli scorci di filmato in cui avviene. Per molti aspetti viene in mente un grande romanzo dello scrittore Jack London, che dal vincolo lupo-uomo riusciva ad estrapolare più valori che da qualsiasi altra cosa, un libro chiamato Zanna Bianca. Albert Narracott è il ragazzo che alleva il giovane mezzo purosangue - appena staccatosi dalla genitrice e comprato all'asta per 30 ghinee dal padre del ragazzo - come cavallo da tiro. La grande capacità di Steven Spielberg è quella di fare commuovere semplicemente con un cavallo che ara il terreno. Oltre a genialità sparse in ogni dove, ovvio. Assolutamente positivo.
Passo, trotto, piccolo galoppo e galoppo. Il destino.
C'è una scena in particolare che riassume perfettamente il destino fuori dall'ordinario di Joey. SPOILER - Siamo in una zona franca (terra di nessuno) tra le due trincee nemiche, e con i periscopi le due vedette opposte riconoscono una figura - in un primo momento scambiata per una mucca - singolare in mezzo al campo. Si tratta per l'appunto del nostro cavallo da guerra che scappando dalle remote linee in conflitto si è trovato aggrovigliato in una matassa di filo spinato. La scena paradossale a cui mi riferivo vede due opposti soldati collaborare per aiutare l'inerte cavallo devastato dalle ferite. Viene eliminato il divario abissale (insensato) tra la legione tedesca e quella inglese attravero una semplice monetina, il lancio della monetina che deciderà il destino di Joey, un destino che mai è veramente stato nelle mani degli esseri umani, lasciato al caso proprio come la presenza dell'oggetto probabilistico vuole dimostrare. - FINE SPOILER
" Puoi immaginare una cosa simile? Stai volando sopra così tanto dolore e paura, e sai di non poter mai guardare giù. Devi guardare davanti a te o non tornerai mai a casa. E ti chiedo, cos'è più coraggioso di questo? "
Siamo nel periodo che intercorre tra l'immediato scoppio della guerra nel 1914 - e precisamente nel paesino rurale del Regno Unito conosciuto come Devon - , e i primi giorni (ore) successivi alla fine, 1918. La Grande Guerra. Quando ancora si usavano le baionette poiché gli scontri fisici erano i più praticati, in quanto si trattava di un conflitto statico, di stallo (opposto al conflitto armato della seconda guerra) tutto svoltosi nelle famose trincee. Durante la visione del film vengono esposte molte verità e fatti conosciuti riguardanti il grande conflitto. Da riconoscere quindi una valenza didattica. Dopo lo strepitoso sbarco in Normandia ( World War II - Salvate il soldato Ryan ), Spielberg propone una carrellata sulla trincea ( World War I ) di indescrivibile bellezza.
" Credevo che Dio desse equamente, ad ogni uomo, la sua porzione di malasorte. Non lo credo più. Ne ho più di quanta me ne spetti. "
Invece per quanto riguarda le emozioni è bastato inserire quel magico rapporto reale che si instaura tra quegli splendidi animali e l'essere umano. Quest'ultima figura viene incarnata dai proprietari occasionali che nel corso della vicenda cambiano sequenzialmente. Un passaggio di testimone - il cavallo, quindi materia animata - involontario, mostrato per assurdo negli scorci di filmato in cui avviene. Per molti aspetti viene in mente un grande romanzo dello scrittore Jack London, che dal vincolo lupo-uomo riusciva ad estrapolare più valori che da qualsiasi altra cosa, un libro chiamato Zanna Bianca. Albert Narracott è il ragazzo che alleva il giovane mezzo purosangue - appena staccatosi dalla genitrice e comprato all'asta per 30 ghinee dal padre del ragazzo - come cavallo da tiro. La grande capacità di Steven Spielberg è quella di fare commuovere semplicemente con un cavallo che ara il terreno. Oltre a genialità sparse in ogni dove, ovvio. Assolutamente positivo.
Passo, trotto, piccolo galoppo e galoppo. Il destino.
C'è una scena in particolare che riassume perfettamente il destino fuori dall'ordinario di Joey. SPOILER - Siamo in una zona franca (terra di nessuno) tra le due trincee nemiche, e con i periscopi le due vedette opposte riconoscono una figura - in un primo momento scambiata per una mucca - singolare in mezzo al campo. Si tratta per l'appunto del nostro cavallo da guerra che scappando dalle remote linee in conflitto si è trovato aggrovigliato in una matassa di filo spinato. La scena paradossale a cui mi riferivo vede due opposti soldati collaborare per aiutare l'inerte cavallo devastato dalle ferite. Viene eliminato il divario abissale (insensato) tra la legione tedesca e quella inglese attravero una semplice monetina, il lancio della monetina che deciderà il destino di Joey, un destino che mai è veramente stato nelle mani degli esseri umani, lasciato al caso proprio come la presenza dell'oggetto probabilistico vuole dimostrare. - FINE SPOILER
no no no!
RispondiEliminaquesto film semplicemente pena!
:)
eh ma perchè bisogna farsi prendere dal fervore :)
EliminaNon l'ho ancora visto, ma a questo punto sono curioso: e ovviamente spero di essere contro il Cannibale! Ahahahahahah!
RispondiEliminaahah, spero anche io! Secondo me questo film potrebbe essere frainteso, non dico altro. :)
EliminaPure io devo ancora vederlo, anche se la trama non mi intriga.Diciamo che mi schiero di più dalla parte del Cannibale ;) Ciau -Nora*-
RispondiEliminaChissà mai che poi ti piaccia... poi i cavalli sono così carini XD
Eliminapoi dài povera trama, che tutti la bistrattano :P Ciauz
Si carucci, ma quando vieni disarcionata provi solo un odio viscerale! XD
EliminaMa sinceramente, a te piace sto film?! :P Ciao Riciao!
Con le disarcionate si imparano tante cose! :)
EliminaIl film mi è piaciuto molto... probabily piace solo a me XD RIRIciao!
Prima o poi lo vedrò sicuramente, il problema è che, a parte qualche piccola eccezione, non vado molto d'accordo con Spielberg da quasi vent'anni ormai (soprattutto quando parla di guerra), quindi parto un po' prevenuto. :P
RispondiEliminaMi sembra di ricordare, forse accennavi in qualche altro commento, questo tuo rapporto con gli ultimi lavori di Spielberg. Io rimango di parte perchè a me piace come regista e quindi non sono molto obiettivo... :)
EliminaNon sono aggiornatissima sulle ultime uscite, e probabilmente sulla carta questo film non fa per me. Spielberg tende a essere troppo retorico, in modo quasi fastidioso; inoltre la storia qui si presta perfettamente a derive lacrimose. Però magari gli dò una possibilità, i cavalli sono bestie splendide e se in qualche modo porta alla mente Zanna Bianca merita una chance!
RispondiEliminaCome dicevo sono in periodo di secca cinematografica e riesco a vedere pochi pochi film, alla lunga recupererò quello che mi sto perdendo. Su Spielberg non sono d'accordo nel trovarlo fastidioso, a me diverte sempre come matti e in fondo la retorica è un'arte :) Il rapporto bestia uomo inevitabilmente mi ha ricordato lo splendido Zanna Bianca (che è un super-capolavoro e di valore superiore a War Horse). I cavalli sono straordinari!!!
EliminaL'altra sera ho visto cinema quella boiata dell'ultimo capitolo di Underworld, per cui questo film sicuramente sarà meglio.
RispondiEliminaUltimamente al cinema ho una iella nera, becco solo cavolate stratosferiche XD
Oltretutto i cavalli sono dei bellissimi animali (ho fatto equitazione per svariati anni) per cui non può che interessarmi un film così, devo solo convincere la Dolce Metà ^^
oh, finalmente un po' di positività per quanto riguarda questo film. Hai fatto equitazione!?! caspita è straordinario andare a cavallo; per un motivo o per l'altro spesso sono andato in vari maneggi, e i cavalli non si può non amarli sono davvero bellissimi animali. Convinci la Dolce Metà, tifo per te!!
EliminaMi tengo alla larga dall'ultimo capitolo di Underworld, allora. Grazie della soffiata!!