08 ottobre 2011

Iron Maiden: Flight 666

regia. Scot McFadyen,
Sam Dunn

soggetto. Iron Maiden
anno. 2009
genere. Documentario
cast. Dave Murray, Steve Harris, Bruce Dickinson, Janick Gers, Adrian Smith, Nicko McBrain
Partire per un tour mondiale non è semplice. Farlo in 45 giorni, impossibile. Se a farlo sono dei vecchi, epico!

"And the music plays on,
as the bride passes by
Caught by his spell and the mariner tells his tale."
Non si tratta di un DVD live (esiste pure quello, separatamente), ma di un documentario riassuntivo del tour mondiale; il tutto, compresso in un tempo complessivo di due ore circa, con stile documentaristico alla Turisti per caso (Patrizio Roversi, Syusy Blady).
L'aereo che deve trasportare tutta la band con troupe appresso, esternamente presenta subito segni di riconoscimento, aerografie e via dicendo. [Piccola nota: esilarante sentire negli aeroporti annunciare il volo six hundred and sixty six. Fine nota.]
Modificato in modo da poter disporre di una zona abilitata alle varie attrezzature (12 tonnellate), e una zona passeggeri riservata alla troupe, il velivolo deve sostenere un viaggio di circa 50mila miglia. Pilota il signor Bruce Dickinson che, spiega, volare è sempre stato il suo sogno fin da quando era bambino, e ci spiega come pilotare un aeroplano sia una grande prova di umiltà. Durante la fase di decollo, immancabile il coro dei passeggeri: you're shit and you know you are!!
I posti da raggiungere sono i più disparati (23 concerti in 5 continenti), quali quelle zone che difficilmente, se non mai, sono riusciti a raggiungere negli anni. Le persone, i ragazzi giovani fan sono tutti estasiati dall'opportunità di vivere sulla propria pelle un'esperienza unica. In molte tappe del viaggio sono presenti società con enormi privazioni economiche, soprattutto in sud-america, Colombia [nota: mancanza di ossigeno per l'altitudine elevata, fine nota] e avere uno svago del genere significa molto. In Cile addirittura sono sempre stati banditi con motivazioni che non saprei proprio dare senza dilungarmi troppo (motivi religiosi, oppure rivoluzionari, rimangono pur sempre una band musicale).
Toccante vedere migliaia di fan in giro per il mondo, sold out in ogni concerto.
Per due ore il mio sguardo da spettatore "televisivo" è stato da ebete incantato.
[Altra nota: non posso non citare la scena riguardante un prete brasiliano tatuato su tutto il corpo con immagini al 100% Iron Maiden. Spiega di trarre ispirazioni morali dai brani degli Iron e di estrapolare da queste sermoni per i fedeli della sua parrocchia. Fine nota.]
Il progetto è di due cineasti canadesi, appassionati della cultura heavy metal. Mostrano le varie fasi cronologiche del tour con l'inserimento occasionale dei migliori brani eseguiti nelle varie esibizioni. I momenti pre e post concerto, le pause relax tra una tappa e l'altra. Curioso notare come i componenti della band scelgano di rilassare i nervi: Janick Gers alla perenne ricerca di pub irlandesi, Adrian Smith giocando a tennis, Dave Murray e Nicko McBrain a golf. Tante risate, battute abbondanti... poi quando c'è Nicko la risata è assicurata!

"The mariner's bound to tell of his story
To tell this tale wherever he goes
To teach God's word by his own example
That we must love all things that God made."



"Iron Maiden's gonna get you!"

2 commenti:

  1. mi hai incuriosito parecchio... anche se è da un po' che non li seguo!

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  2. io ormai li seguo per inerzia... ma ogni volta che li vedo in video mi si riaccende la passione e divento automaticamente un fan sfegatato :D
    naturalmente guardando questo documentario mi sono esaltato un casino!

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