20 ottobre 2012

The Conspirator


Il film che ci presenta Robertone Redford è uno dei più classici drammi giudiziari, cioè quel tipo di storia ambientata nelle aule di tribunale con l'accusa, la difesa e tante prove da cercare, testimoni da interrogare e giudici da corrompere. Insomma se non avete capito pensate ad un Philadelphia meno "sociale" e più "di inchiesta". La trama è storia, la difesa di Frederick Aiken (James McAvoy), l'accusata Mary Surratt (Robin Wright), il pubblico ministero Gen. Joseph Holt (Danny Huston) e per pochissimi secondi il presidente Abraham Lincoln, che ballano il valzer della giustizia.

Quello che ci viene inculcato a ripetizione riguarda l'impossibilità per un singolo di compiere un gesto disperato e tanto artificioso. "Una pallottola ha ucciso il presidente, ma non un uomo". John Wilkes Booth al grido "Sic semper tyrannis!" mandò all'altro mondo Lincoln, ma lui fu solo un tassello di un quadro più grande. Fin da subito vengono messe in chiaro le circostanze, solo una congregazione poteva cospirare per assassinare il Presidente. E per lo stato americano devono essere puniti tutti i cospiratori che direttamente o indirettamente hanno partecipato all'aggressione. La povera donna Mary Surratt partecipò talmente indirettamente che il suo coinvolgimento nel processo si rivela oggi (o come si rivelò subito a Frederick Aiken e il suo mentore) oltre ogni modo imbarazzante. Qualcuno doveva essere punito ad ogni costo, non importava se fosse veramente colpevole ma importava che lo Stato avesse fatto giustizia (fittizia) con competenza (corruzione e imbrogli) agli occhi della gente per non protrarre oltre lo scandalo (scusante).

Volevo fare finta di niente ma a questo punto mi risulta impossibile, inutile non parlarne. Il presidente Lincoln era un cacciatore di vampiri. Ora pensiamoci un attimo, era una posizione scomoda e a qualcuno non andava bene. Uno non può andare in giro ad ammazzare stregoni dai denti appuntiti come meglio crede, c'è un limite alla decenza. Chiaro che Abraham non sarebbe finito bene. No, immaginatevi il Washington Post che se ne esce con un titolo del genere in prima pagina (quello in inglese). Chiaro che la cosa andasse insabbiata. E che la sua storia sia un avvertimento per tutti quelli che intendano dare la caccia al vampiro.

6 commenti:

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    1. in questo "periodo Lincoln" direi che il Lincoln versione dramma è promosso.

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  2. A me questo film è piaciuto moltissimo. Ottime le interpretazioni degli attori (McAvoy e Penn su tutti) e la regia di Redford.
    Mi ha anche fatto conoscere una delle mie canzoni preferite, quindi mi ha resa doppiamente soddisfatta - per la bella visione, e l'ottima scoperta :)

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    1. Quoto quanto dici, le ottime interpretazioni e la regia di Robertone. Bella visione.
      A questo punto sono curioso di sapere quale sia la canzone, caspita! vado a fare una ricerca su google... :)

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    2. E' quella che passa durante i titoli di coda, "Empty" di Ray Lamontagne :)

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    3. Bellissima canzone, grazie della dritta!

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