31 agosto 2012

The Exploding Girl

Abbiamo Ivy con le sua energia, formata per lo più da vitalità, paure ed incertezze. Questa energia è presente in ogni essere umano e ognuno ha un suo modo per sprigionarla. Ma assolutamente questa energia non può essere tenuta dentro, o prima o poi troverà una maniera brusca per fuoriuscire. Ivy tiene dentro sé parte di questa energia. Viene introdotto Al (e la sua spiegazione concreta della selezione naturale), dandoci la speranza che almeno lui riesca ad alleggerire Ivy da una parte di questo peso. La splendida locandina del film ritrae un hot spot della vita di Ivy.

La storia prende da vicino il sacro sentimento dell'amicizia. Sacro quanto profano, profano quanto magico. Il grande legame tiene uniti due giovani amici di lunga data, tornati dal college per la pausa primaverile. Portandosi dietro angosce ed incertezze.

Oscilloscope Laboratories è una compagnia distributrice di film indipendenti che tempo fa mi fece conoscere Bellflower. Rieccoci con la stessa compagnia con quello che considero una sorta di versione femminile di Bellflower. In un film a basso costo, con bravi attori emergenti mediamente conosciuti e una sobrietà superiore. Dimenticate lanciafiamme & Mad Max ma tenete presente la storia sentimentale scivolosa.
Con una grandissima protagonista femminile, Zoe Kazan.


Voto: 8

27 agosto 2012

Twixt

Come la maggior parte delle storie anche quella di questo film nasce da un sogno. E questo film parla del sogno di uno scrittore di romanzi gotici di nome Hall Baltimore. Storie e sogni, mistura di mondo reale e mondo onirico. Il passaggio tra le due posizioni estreme rende reale una situazione intermedia, betwixt. La narrazione di Hall Baltimore si mescola con quella del narratore onnisciente (con la voce prestata da Tom Waits), fatti apparentemente reali diventano romanzo.

Strani omicidi nel paese in cui giunge lo scrittore - deve presentare il suo ultimo libro in una libreriferramenta, da queste parole intendete la sua posizione - e il detective baffuto che gli propone di scriverne un romanzo in collaborazione, proprio su quelle morti e su presunti vampiri. Il sogno con Edgar Allan Poe, unica guida in quell'inferno perduto. La figura ambigua di V., ragazzina di tredici anni dalle fattezze vampiresche , sempre più presente nella mente di Baltimore. Il campanile misterioso dai sette quadranti, tutti indicanti un orario diverso. Betwixt, il sogno il romanzo e la realtà. Fino a raggiungere una punta di vero horror, nel finale.

Coppola ritrae questo quadro gotico utilizzando colori semplici, limitando in alcune sequenze - specie in quelle oniriche - la saturazione del colore fino al risalto del rosso porpora. Sperimentando e testando e rinnovando, e pitturando immagini che rievocano Hawthorne e Poe, e richiamando in campo Val Kilmer, costruisce questa pellicola. Sembra di leggere un romanzo gotico, questo film è un libro. Questo film è di quanto più si possa avvicinare ad una cinematografizzazione di un romanzo (non so se esiste questo termine o se me lo sono inventato, ma mi rende l'idea di una trasposizione cinematografica di un romanzo fittizio), tanto che viene da pensare che se il tutto fosse scritto su carta e letto dal lettore di turno, le immagini che si creerebbero nella mente di tale lettore sarebbero esattamente quelle viste nel film. Secondo me è un'esperienza che deve essere vissuta. Twixt è tutto in questo esperimento, che va al di là della storia (alquanto semplice) e dei personaggi. Mi è piaciuto molto.


Voto: 7,5

"... i vampiri in realta' sono streghe che succhiano il sangue." (cit.)

22 agosto 2012

L'opera struggente di un formidabile genio

Il mio interesse per il Dave Eggers scrittore è nato dopo averlo scoperto sceneggiatore - insieme alla moglie - di un film che adoro, Away we go. D'altra canto, ho sempre odiato profondamente la versione cinematografica (non conosco il libro di ispirazione scritto da Maurice Sendak) co-sceneggiata con Spike Jonze (e su cui lo stesso Maurice Sendak chiese a Eggers di scriverne una trasposizione letteraria) de Nel paese delle creature selvagge.
...così ho avvicinato L'opera struggente di un formidabile genio, dopo un lungo corteggiamento (lo vedevo lì che mi guardava quel libro, in ogni fottuta libreria).
Cosa dire? Questo romanzo racconta la storia travagliata di Dave Eggers, della sua vita prima (alcuni ricordi/aneddoti), dopo e durante la morte dei genitori. Questo in un genere che io definisco autobiografico ma che in realtà definendolo così commetto un grosso errore, perché non lo è, non è presente alcuna focalizzazione sul suo personaggio. Attraverso le sue righe noi conosciamo Toph, il fratellino orfano cresciuto con lui; Heidi e John, i genitori; Beth e Bill, sorella e fratello maggiori; e la genesi della rivista indipendente (Might), fondata insieme ai sui amici. Mentre leggiamo la storia, viviamo anche noi nell' Illinois e nella San Francisco Bay Area della "favolosa" California, siamo lì con loro. Le sue memorie. Il suo racconto della memoria.
Queste pagine sono intrise di realismo, denominato da me realismo becero o comunemente conosciuto come realismo isterico, pieno di parole che saltano fuori come le note di un pianoforte sulla cui tastiera battono fortemente le dita di un trasandato pianista. Il cordofono emette note persistenti, che rendendo ancora più profondo il colpo sull'ascoltatore, un lamento doloroso che ci prova quanto tutto possa essere entusiasmante e quanto tutto possa fare male.
Colpo al cuore quando dopo aver finito di leggere il libro ho scoperto cosa è successo alla sorella Beth, pochi anni dopo le vicende narrate da Eggers. Ci si affeziona ai personaggi di questo libro, e forse non ci rendiamo conto fino in fondo che sono persone vere, in carne ed ossa, capaci di provare quello che proviamo anche noi.
In base alle mie conoscenze dell'autore, posso affermare che le sue opere sono di quelle che si amano alla follia o che si odiano intensamente, sia che si tratti di una sceneggiatura o di un romanzo. Resta da vedere se questa mia teoria sia fondata, cosa che potrò provare solo continuando a leggere altri suoi prodotti, cosa che farò sicuramente poichè questo libro l'ho adorato alla follia. Ci si affeziona alla sua scrittura. Per quanto mi riguarda siamo 2:1, signor Eggers.

" And we will be ready, at the end of every day will be ready, will not say no to anything, will try to stay awake while everyone is sleeping, will not sleep, will make the shoes with the elves, will breathe deeply all the time, breathe in all the air full of glass and nails and blood, will breathe it and drink it, so rich, so when it comes we will not be angry, will be content, tired enough to go, gratefully, will shake hands with everyone, bye, bye, and then pack a bag, some snacks, and go to the volcano. "

16 agosto 2012

Il Vangelo secondo Biff, amico di infanzia di Gesù

Questa volta propongo un libro, cosa insolita su questo blog e il che sta solo a significare quanto questo mi abbia conquistato. Non può mancare anche una pellicola, non una a caso (come nei post precedenti), ma che in questa circostanza mi ha aiutato, mettendo in pratica la filosofia del protagonista, a scrivere questo post. Lo scrittore del romanzo in questione è Christopher Moore, mentre i registi della pellicola sono Jay and Mark Duplass. Mi è venuta voglia di accostare questo libro e questo film in primo luogo perché ho visto il film nel periodo in cui leggevo il libro, elemento determinante dato che ciò potrebbe aver influito notevolmente sulla mia immaginazione, poi per via di una somiglianza impressionante tra il Gesù di Moore e il Jeff dei fratelli Duplass. Non parliamo di somiglianze fisiche, cazzo Gesù è Gesù, ma della loro comune ricerca di un qualcosa, un segno, un destino.

Tutto e tutti sono interconnessi nell'universo.
Resta puro di cuore e riconoscerai i segni.
Segui i segni e svelerai il tuo destino.

Jeff

Andiamo in ordine e cominciamo con il parlare del romanzo Il Vangelo secondo Biff. E' GENIALE. E' fottutamente GENIALE. Implicitamente significa che Christopher Moore è un fottuto genio. Cosa c'è di così tanto brillante in questa opera? Ogni passaggio oltre a ricollegarsi ad episodi arcinoti che pure le formiche conoscono, riesce a far riflettere e allo stesso tempo piegare in due dalle risate. L'introduzione di questo personaggio Levi, detto Biff, ha fatto si che le vicende venissero romanzate e leggermente modificate per fare spazio a questo maschio beta migliore amico del Messia. Da ateo non avevo mai trovato tanto affascinante la storia della vita del Nazareno se non nel musical Jesus Christ Superstar, entrambi estremamente fantastici.
Questo vangelo rimasto inedito per duemila anni a causa di un angelo, Raziel, maldestro ed estremamente stupido, viene scritto dal protagonista risuscitato nei nostri tempi per mettere luce in quegli anni bui nella vita del Signore, da quando è nato fino ai trent'anni, dopo i quali la sua esistenza viene testimoniata dagli apostoli attraverso i loro vangeli. E come conoscere quel periodo buio se non per mezzo dell'inseparabile amico del Messia? Qui nasce il vangelo di Biff, incazzato con gli altri apostoli per non essere mai stato nominato, che ci racconta la storia di Gesù alla scoperta della Divina Scintilla. Da adorare. L'umorismo di Moore non si ferma ai personaggi buffi, quando conoscerete Biff avrete tutto chiaro, ma prosegue nelle descrizioni, dello stile di vita di quel periodo e di quel dato posto (Medio Oriente e successivamente Estremo Oriente), e in mille altre cose, passando per vari generi letterari: dal fantasy, allo storico-biografico e al caro e vecchio romanzo di formazione. Per certi versi dissacrante, alla berlina praticamente tutte le religioni del pianeta, pungente, freddure micidiali, e con personaggi alquanto sarcastici, il sarcasmo è stato inventato da Biff!

Eccoci arrivati alla pellicola. Dopo aver parlato del primo sorprendente film dei fratelli Duplass (Cyrus) qualche settimana fa, adesso è giunto finalmente il momento della loro straordinaria seconda opera. Jeff, Who Lives at Home vanta la presenza di un attore principale fantastico per ruoli del genere e il suo Jeff all'inseguimento di un Kevin che gli lasci un segno, viene perfetto alla sua stazza, il grande Jason Segel. Questo personaggio puro di cuore sfrutta una serie di eventi che casualmente gli capitano davanti per poter ottenere una risposta, capire il suo scopo nella vita. Rispondendo al telefono sente chiedere di un certo Kevin e poi una serie di eventi apparentemente casuali lo porterà verso il suo destino. Sono molto bravi i due registi a tenere alto l'interesse dello spettatore dandoci un triplice racconto, narrando la vita in ufficio della madre di Jeff (interpretata da una sempre giovane Susan Sarandon) e quella del fratello in crisi matrimoniale (Ed Helms). Inoltre ci sono quelle zoomate improvvise a inquadrare dettagli significativi, awesome! Vitale, sketch spassosi lasciano spazio a situazioni drammatiche con prontezza, riprendendo quel seriocomedy già vissuto con Cyrus, e tutto sempre con la parola avventura in appendice. Dura poco e si guarda con piacere, cosa state aspettando?



Voto: 8,5


Voto: 8


E' la Continuità che porta ad abbattere barriere interposte tra il credo e la realtà. Senza barriere puoi rincorrere un furgone, detto KEVIN, inciampando in congetture non errate. Non distacca due episodi non uguali, non confondere le cose. Questa Continuità è conosciuta come Divina Scintilla.

10 agosto 2012

Per un paio di settimane, mi sono convinto di essere un limone. Mi divertivo a saltare in continuazione dentro e fuori da un gin tonic

Vi ricordate quando nel post precedente parlavo della Fantascienza Senza Effetti Speciali, bene questo film che mi è capitato di vedere è l'esatto opposto. Definibile Fantascienza Con Solo Effetti Speciali. Varie citazioni e omaggi ai Seventies Vintage Sci-Fi, quelli psichedelici patinati e stroboscopici. Tre qualità che insieme probabilmente non si sono mai viste, comunque. E il film che ne è uscito fuori sembra un miscuglio di idee venute al regista guardandosi di seguito 2001:Odissea nello spazio, 1984 il film, L'uomo che fuggì dal futuro (neanche uno psichedelico, patinato e stroboscopico, ma ok) e altri film che adesso non mi vengono in mente, tutti uno dietro l'altro. Gioco forza la sua immaginazione ha incominciato a tirargli scherzi strani... dritto in testa però, stordendolo completamente. (da qui il titolo, che per onor di cronaca mi sento di doverne citare la fonte, visto che l'altra volta mi sono dimenticato: frase presa da La vita, l'universo e tutto quanto di Douglas Adams per questo post, e da Il tristo mietitore di Terry Pratchett per il post della della scorsa volta).
Questo film era Beyond the Black Rainbow.

Poi si passa, sempre per permettere ai mattoncini del domino di proseguire il percorso minuziosamente predisposto, all'italiano film incentrato sul negozio di vecchie passioni Seventies. Tutte le cianfrusaglie raccattate, appartenute a vecchi prorprietari ormai scomparsi, messe in vendita in un bel localino a tema. Le storie amorose dei tre giovani dipendenti e di un proprietario con debiti fino al collo, sono all'ordine del film. Dai, non male. Questo, Febbre da fieno.



s.v.
perché è strano...
non so come spiegarlo...*


6,5


* troppi interrogativi, si capisce poco e un cazzo, e il nome della protagonista viene ripetuto all'ossessione. La fotografia è bella, sì... però ragazzi...

06 agosto 2012

E questa è la stanza in cui il futuro si riversa nel passato, attreverso il batter d'occhi dell'adesso

Rieccomi, ciao. Allora, per prima cosa volevo segnalare al mondo che finalmente ho cominciato a vedere la serie britannica del Doctor Who e sono già un adepto dell'undicesimo dottore, impersonato da Matt Smith. Proprio per la sua presenza ho recuperato il film di Fantascienza Senza Effetti Speciali del regista ungherese Benedek Fliegauf dal titolo Womb. Lo dico, forse per la settima volta, che adoro il genere Fantascienza Senza Effetti Speciali, non ci sono storie forse il mio genere preferito e il migliore che mai sia stato concepito da sempre. Questo Womb riprende il tema interessante della clonazione, la sua etica e quello che comporta nelle relazioni sociali. Molto più pellicola sentimentale che fantascientifica e ricorda molto Non lasciarmi (Never Let Me Go) di Mark Romanek anche se mantiene livelli più seriosi/drammatici/maturi.
Per seguire e per consentire all'effetto domino di proseguire la sua corsa, ho recuperato un film di un altro regista ungherese, chiamato György Pálfi. Il film si intitola Taxidermia e lo dico subito non è del genere Fantascienza Senza Effetti Speciali anche se potrebbe sembrare. Grottesco in maniera innocua, ma stomachevole in maniera aggressiva. Davvero nauseante non perchè faccia schifo ma per la disciplina olimpica - visto che siamo in periodo di discipline olimpioniche - svolta dal protagonista della generazione intermedia (tre generazioni in totale narrate nel film). VOMITARE!!! Poi la chicca finale del figlioccio che si auto-imbalsama... et voilà!


Voto: 7,75

Voto: 7,01