28 settembre 2013

Silver Linings Playbook - Il lato positivo

Pat è in una situazione particolare e delicata: vuole riconquistare la moglie Nikki ma grava una restrizione cautelare nei suoi confronti. Conosce Tiffany, l'unica che può avvicinare l'ormai ex moglie e consegnarle così una lettera. L'unica condizione è quella che in cambio Tiffany vuole che lui balli con lei. Quello che non ho detto è che a lei è appena morto il marito e la sua reputazione è allo sfacelo, e lui è appena uscito da un ospedale psichiatrico in seguito all'aggressione ai danni dell' amante della moglie.

C'è una canzone che fa saltare le rotelle a Pat e ogni volta che la sente inizia a comportarsi come un animale. Il padre di Pat è ossessivo compulsivo. La Sorella di Tiffany è alquanto dittatoriale e maniaca. Il marito della sorella di Tiffany reprime la sua rabbia in un garage ascoltando metal e spaccando le cose. Questi sono i motivi per cui bisogna guardarsi questo film, i personaggi totalmente reali e non perfetti come invece Hollywood ci abitua a vedere. Però mi è rimasto un dubbio: basta una psicosi per rendere un personaggio profondo?

Candidato a troppi premi Oscar, secondo il mio parere, meritava veramente solo quello per la miglior attrice protagonista, debitamente vinto. Non mi hanno fatto impazzire gli altri attori, però, anche se osannati da tutti. Invece ho trovato perfetta l'idea dello psicoterapeuta, per il risvolto che prende la trama. A tratti però la sceneggiatura mi ha dato l'impressione di cadere nel fattore film tv con scelte quanto mai discutibili anche se l'originalità della storia mantiene alta l'asticella dell'inventiva, quella che separa le categorie di film in due: scarsi e validi. A tratti mi sembrava un film indipendente ma poi andando a controllare il budget impegnato mi è parso un po' esagerato per un film del genere (21 milioni $). Tutto considerando un film che mi ha colpito per la sua semplicità (da 21 milioni $).


regia 7 8
sceneggiatura 7,5
cast 7,5
Jennifer Lawrence;
personaggi con psicosi;
alcune (più di alcune) battute divertenti;
il ballo finale.
Bradley Cooper è un cane;
il personaggio della Lawrence non è quello principale.

27 settembre 2013

Previously on AMC's Breaking Bad...


Previously on AMC's Breaking Bad... SPOILER



le metafore di Saul.. il Belize, il Vecchio Giallo
To'hajiilee
Mr. White che fa rotolare il barile nel deserto

finisce una fantastica serie
Hank no, Hank no, non Hank cazzo
Todd mi sta troppo sul c***

Il conto alla rovescia per il gran finale. Sale la febbre, cresce l'eccitazione... -2

21 settembre 2013

BILL MURRAY DAY - Scrooged - S.O.S. fantasmi


il più grande attore del mondo oggi compie gli anni. Bill Murray è stato considerato da molti l'incarnazione dell' americanità. Negli anni ci ha regalato numerose interpretazioni memorabili in cui sempre si è distinto per la sua grazia e naturalezza nel recitare la parte del cazzone. Bill "fucking" Murray è un cazzo di mito!
Lo adoro sin da piccolo ed è grazie a lui che volevo diventare un acchiappa fantasmi. Il film che ho scelto per festeggiarlo c'entra con questa questione perché pur non essendo un ghostbuster movie sempre di fantasmi parla.


La storia riprende il più classico dei romanzi natalizi, uno dei più famosi di Charles Dickens, A Christmas Carol. Lo si è visto in tutte le salse, da quella barbecue a quella tartara, mille trasposizioni e mille interpretazioni di Ebenezer Scrooge. Fantasma del Natale presente, fantasma del Natale passato e fantasma del Natale futuro.


Siccome le recensioni dedicate a Billone Murray sono tante e siete arrivati all'ennesima che non avete più voglia di leggere recensioni allora faccio un semplice up & down del film:


la carne fresca come regalo di Natale
il tassista (fantasma del Natale passato)
la morte

si tratta di Canto di Natale (A Christmas Carol)
non è un film della serie Ghostbusters
dopo averlo rivisto duemilaottocento volte comincia a nauseare un poco


Piccolo aneddoto: la prima volta che vidi questo film mi deluse un po' perché Peter non aveva usato il fucile protonico neanche una volta... Ah Peter Venkman ...



Come sempre accade quando c'è da festeggiare qualche celebrità, mi accompagnano i seguenti blogger:

Aloha Los Pescadores
Cooking Movies
Director's Cult
Ho voglia di cinema
Il Bollalmanacco di cinema
Il Cinema Spiccio
In Central Perk
Montecristo
Pensieri Cannibali
Recensioni ribelli
Scrivenny 2.0
White Russian

13 settembre 2013

life of po

Il film viene narrato in prima persona da una Po anziana che racconta di come da piccola abbia conosciuto Richard Parker e di come si sia trovata in mare sola con una tigre. Apprendiamo da wikipedia che "Po è la quarta teletubby, è cantonese e sa parlare sia in inglese che in cantonese. Femmina, di colore rosso, ha una antenna che termina con un cerchio. Non si separa mai dal suo monopattino blu e rosa. Adora ballare, cantare e fare le cose di testa sua.". Tra un set e un altro possiamo immaginare quanto sia tragimalinconica la sua vita e perchè ami fare le cose di testa sua. Recentemente Ang Lee ha fatto un remake di discreto successo ma quella è un'altra storia.

09 settembre 2013

Hellboy: Il seme della distruzione


Era da molto tempo che volevo leggerne il fumetto. La curiosità era iniziata ancora prima di vedere i due film, quello strano diavolaccio rosso mi piaceva. Uno dei tanti pregi di Mike Mignola è quello di saper disegnare (almeno secondo i miei gusti) dei mostri veramente magnifici. D'altronde era la sua ambizione quella di poter disegnare mostri come lavoro e sono contento che ci sia riuscito. Dopo un inizio traballante come inchiostratore, la sua affermazione avviene proprio con i primi disegni. Nel 1993 comincia ad abbozzare una prima forma del mostro rosso e dopo una serie di sviluppi, l'aggiunta del cappotto e un miglioramento della struttura della mano destra, esce con delle prime tavole rappresentative che introducono HELLBOY, investigatore del paranormale.

Le prime pagine percorrono quello che nel film introduce la storia, con l'esoterismo, i nazisti e lo stregone-sacerdote dell'occulto. Molto brevemente si vengono a sapere le cose che non è dato sapere. Poi comunque la storia diverge dalla pellicola e ci troviamo di fronte ad una avventura tutta nuova. La squadra investigativa di cui fa parte Hell per il momento è composta da Abe e da Liz. Il fumetto è l'infarinatura generale della saga, presumo, e tutto sta nel dire-non dire e portare avanti una prima avventura. Il diavolo rosso discosta leggermente dal carattere del corrispettivo cinematografico e nel complesso la trama, molto più cupa e seria di quanto mi aspettassi, porta da subito l'opera verso un genere gothic-noir, se così si può definire, con il paranormale dalla sua, che mi ha decisamente conquistato. Sono già pronto per leggere il secondo volume.

Il seme della distruzione. Hellboy. Vol. 1
Mignola Mike; Byrne John

05 settembre 2013

Two for Texas

Titolo Two for Texas
Autore James Lee Burke
Prezzo 13,00 €
Dati 2004, 217 p.
Editore Meridiano Zero

Siamo nel 1836, Louisiana. Son e Hugh sono due detenuti che sognano di scappare. Ci riescono. Per riuscirci devono però ammazzare una guardia e il fratello della guardia inizia a dargli la caccia. Fuggono in Texas. Si aggregano a un gruppo di indiani tonkawa. Rubano una mandria di cavalli ai messicani. Fuggono. Si arruolano nell'esercito di Sam Huston per scampare dalle grinfie del fratello della guardia. E' guerra contro i messicani.

Un romanzo western che non fa rimpiangere la vecchia frontiera di Cormac McCarthy e che grazie all'abilità narrativa di James Lee Burke ci dipinge davanti agli occhi un acquerello a tinte rosso sabbia della desolazione del texas con le sue meravigliose caratteristiche morfologiche. Per poco più di duecento pagine si vive a contatto con i cavalli e si mangia al calore di un focolare. Si dorme sotto le stelle e ci si lava nei torrenti. I tempi della rivoluzione americana vengono esposti in tutta la loro durezza, dolore e sangue. Fortemente consigliato a tutti gli appassionati del genere.

" I tonkawa erano uno strano popolo, che viveva in capanne con il tetto di paglia a forma di cono. Erano soliti sposarsi tra parenti, e le loro relazioni familiari erano così tortuose che Son e Hugh non riuscivano a raccapezzarsi. Le donne si dipingevano cerchi gialli e neri sui seni, e durante il ciclo mestruale avevano l'obbligo di ritirarsi in un'apposita capanna. "


01 settembre 2013

Into Darkness - Star Trek


Star Trek Into Darkness
Il primo di una lunga serie di film che mi premuravo di vedere dopo che il primo trailer pubblicizzato mi aveva messo enorme curiosità addosso. Si tratta di sequel e mai lo spettatore più scettico si trova a proprio agio con questa categoria di film, i fantomatici sequel. Ritroviamo Chrispin nei panni del capitano Kirk, Zachary John Quinto in quelli di Spock e più o meno riconfermata tutta quanta la ciurma (in evidenza il nome Simon Pegg). Pavel Chekov il più simpatico di tutta l'Enterprise, sicuramente per l'accento russo o per il volto di Anton Yelchin che ispira simpatia. Ma a fare la differenza in questa storia è Benedict Cumberbatch, grazie alla sua interpretazione del cattivo Khan questo capitolo della saga rimarrà negli annali. Il suo valore recitativo abbiamo imparato ad apprezzarlo a pieno quando veste i panni di Sherlock nell'omonima serie televisiva britannica (affiancato dallo straordinario Martin Freeman) e non c'è da stupirsi se adesso lo vediamo giganteggiare in un film di grossa portata in un ruolo da antagonista (quelli più difficili da interpretare). Cumberbatch è il motivo per cui bisogna vedere il film. Tra le varie comparse spicca una stella della fantascienza/azione Peter "Robocop" Weller. Come si sarà capito il cast vasto e variopinto concede molti piaceri. Adesso parliamo degli effetti speciali: sono bellissimi. Star Trek Into Darkness è di forte impatto visivo (fantastica la scia lasciata dall'astronave quando raggiunge la velocità di curvatura) e le scene d'azione sono altamente coinvolgenti.

La velocità di curvatura più figa di sempre



Benedict Cumberbatch e Simon Pegg