26 marzo 2012

L'amore che resta

regia. Gus Van Sant (8)
sceneggiatura. Jason Lew (8)
soggetto. Jason Lew
anno. 2011
genere. Drammatico
cast. Mia Wasikowska,
Henry Hopper,
Schuyler Fisk, Jane Adams, Lusia Strus, Ryō Kase
(8,5)
Due ragazzi, precisamente un ragazzo orfano di nome Enoch e una ragazza malata di cancro di nome Annabel. Il loro incontro non si potrebbe proprio definire abituale. Anzi credo che si possa definire naturale. La loro relazione sarà capace di fronteggiare la morte su più fronti. Resisterà persino al tempo tramite l'arma chiamata ricordo.

Non saprei proprio come iniziare a parlare di questo film, oppure di come descrivere la delicatezza con cui sono stati esposti temi infiniti. Posso partire dalla prima cosa che mi ha fatto piacere la pellicola: dopo circa dieci minuti "funebri", Annabel comincia a parlare del più grande scienziato che mai sia esistito nella storia della storia. Colpo di fulmine, da quel momento il film mi ha conquistato. E certo perchè quel Charles Darwin capace di pensare e teorizzare che la selezione naturale sia stata il fulcro dell'evoluzione di intere generazioni di specie diverse, senza dubbio, rimarrà per sempre il più geniale di tutti gli scienziati. Ed inserire nella storia un personaggio suo adepto, non può che farmi piacere. (adoro Charles Darwin se non si fosse capito e consiglio a tutti la lettura del libro L'origine delle specie).

" Sembra che ci sia un uccello canoro che pensa di morire a ogni giorno che cala. Così la mattina quando si sveglia è sconvolto dall'essere ancora vivo... e canta la sua melodiosa canzone.
Felice solo di non essere morto, immagino. "

La naturalezza della morte viene presentata attraverso varie particolarità, singolarità, che la rendono visibile sotto punti di vista definiti. Uno degli elementi strettamente correlati alla morte lo si vede nel fantasma Hiroshi - che gioca a battaglia navale con Enoch - , e che sembra suggerire la soluzione alla domanda fondamentale della vita, una perpetuazione dell'esistenza, ma come "persecuzione". Poi la malattia di Annabel, che è una delle condizioni che più di ogni altra cosa trova un punto di tangenza con la fine dell'essere, vissuta con forza e disinvoltura, quasi a smaccare la tragedia a favore della gioia di vivere e alla voglia di studiare Darwin. La fine dei genitori di Enoch (la sua esperienza di pre morte, che probabilmente lo porta a vedere Hiroshi) poi di conseguenza la frequentazione del servizio funebre - tanto ricorrente all'inizio del film - associato all'impossibilità di salutare un'ultima volta i genitori che lo hanno abbandonato e da qui la sua conflittualità con la morte.

" Da un punto di vista geologico le nostre vite sono un trattino lungo la linea del tempo, quindi... "

La colonna portante del film resta il legame tra Annabel e Enoch, due giovani maturi - per le esperienze vissute almeno - che passano le giornate a ragionare su tematiche profonde e discutere argomenti inconsueti come la variabilità dei caratteri nelle specie animali, per poi passare a tirare sassi contro i treni merce. Per non parlare della messa in scena della morte stessa. Ma che poi la morte tanto terribile non è nulla in confronto al sentimento tra i due giovani ragazzi, il loro amore che resterà nel ricordo.

Film recuperato grazie a Mr.Ford del blog WhiteRussian: cinema (e non solo) all'ultimo sorso.

14 commenti:

  1. Sono davvero contento che ti sia piaciuto.
    Un film perfetto per questo periodo, leggero e profondo come solo la primavera può essere.

    E muchas gracias della citazione! :)

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    1. Continuava a venirmi in mente la primavera.... e in effetti questo periodo è proprio perfetto per descrivere il film. Leggero e profondo, giusto.

      Di niente, grazie della segnalazione!

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  2. È un ottimo film, "delicatezza" direi che è la parola perfetta per descriverne l'atmosfera e il tono. A due personaggi come Enoch e Annabel poi è impossibile non voler bene.

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    1. Concordo, la parola "delicatezza" si ritrova precisamente con il tipo di atmosfera e di tono.
      Personaggi adorabili, Enoch e Annabel unici.

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  3. Continuo a sentirne parlare benissimo, il momento del recupero si avvicina anche per me. :)

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    1. bene, il momento del recupero deve avvicinarsi. Spero piaccia pure a te!

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  4. Personalmente non mi è piaciuto: i personaggi sembrano interessanti all'inizio, ma non riescono ad "approfondirsi", il tutto si riduce a una trama lineare e abbastanza scontata, senza trovare alcun dialogo particolarmente stimolante, un rapporto di coppia che per quanto voglia essere "un po' fuori dagli schemi" rimane abbastanza banale. Sarà che pretendo sempre troppo. Molto bella invece la fotografia e i costumi :P

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    1. ciao I am not a cinephile!
      Sai che io invece ho avuto un approccio al film esattamente opposto al tuo? ...la parte introduttiva in mezzo a 'sti funerali, il protagonista cupo e via dicendo, mi stavano facendo andare di traverso da subito la pellicola. Poi arriva quel Darwin e tac! poi tutto prende una certa leggerezza, affrontando tematiche con naturalezza, tutto sembra molto naturale. E forse mi è piaciuto proprio per questo, perchè è la pesantezza dei personaggi la cosa che non volevo trovarci (sarebbe stato atroce), non lo so, comunque fotografia e costumi bellissimi :)

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  5. Bellissimo questo film, ne ho parlato anche da me, in questi giorni sto facendo la rassegna di Gus Van Sant, regista che stimo moltissimo :)

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    1. bellissimo davvero e adesso passo da te a leggere la tua recensione su questo film speciale.

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  6. Ho pianto vedendolo. Splendido film, delicato e magistralmente diretto.

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    1. vero, sono d'accordo, un film davvero splendido.
      Io non sono arrivato a tanto, sono stati pochissimi i film che mi hanno fatto quell'effetto, ma comprendo benissimo.

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