07 aprile 2012

Il vento fa il suo giro

regia. Giorgio Diritti (8)
sceneggiatura. Giorgio Diritti, Fredo Valla (8)
soggetto. Fredo Valla
anno. 2005
genere. Drammatico
cast. Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti (8)
Philippe porta la sua famiglia a vivere in un piccolo paese di montagna. La sua intenzione è quella di fare il pastore. Arrivato dai Pirenei dovrà imparare, insieme alla moglie, a convivere con gli strani cittadini italiani.
Purtroppo però a volte bisogna fare i conti con cose inconcepibili.

Il vento fa il suo giro mette davanti agli occhi la cruda realtà. L'arrivo di uno straniero, e per straniero potremmo limitarci a considerare colui che è estraneo al paesino montano, viene recepito come una minaccia per la propria persona dagli abitanti della valle occitana del Maira.
Film a basso costo pubblicato in quattro copie, e che vede la partecipazione artistica di bravi attori non professionisti.
Dal momento del suo arrivo, Philippe, crea immediatamente scompiglio: lui non vuole rimanere lì in vacanza, vuole venire lì per viverci! Accoglierlo come compaesano non è semplice soprattutto perchè riporta nel paese un ruolo ormai non più di moda e andato perduto con le nuove generazioni, infatti il nostro protagonista intende fare il pecoraio. La giunta comunale vede nella sua figura una possibilità di ricrescita, con la sua giovane famiglia può dare una scossa ad una valle in declino.
E qui un altro tema fondamentale è quello dell'emigrazione dei giovani, desiderosi di trovare fortune fuori dalle montagne, lasciando la terra natale, interrompendo così una tradizione tramandata da generazioni. L'argomento si potrebbe estendere a tutte le zone periferiche con scarse possibilità di scelta. Vedi come campagna per rimanere in tema oppure, passando al tema discriminatorio presente nel film, paesi extra europei in condizioni precarie.
La follia di Philippe invece si basa su un sentimento di realizzazione; come lui stesso sostiene, la vera trasgressione consiste nel fare ciò che si vuole, godersi la vita. Fare formaggi è la sua scelta. Ma fare formaggi vuol dire anche portare le pecore a pascolare. E i pascoli sono per lo più terreni abbandonati, non utilizzati da nessuno... però proprietà di zii, nonni o genitori di quei pochi abitanti rimasti. E tutto va bene finchè qualcuno non si sente offeso, da che cosa non si sa, e cresce il rancore. E cresce l'intolleranza, che porta altri pregiudizi, che portano paranoie, discriminazioni e odio. Ciò induce gli abitanti del piccolo paesino immaginario, di nome Chersogno, a comportarsi in maniera "scortese". Le relazioni cominciano a deteriorarsi e la paura diventa l'unica e insensata sensazione.

" ... il vento fa il suo giro ed ogni cosa prima o poi ritorna... "

6 commenti:

  1. Un piccolo, grandissimo film.
    Ho ancora i brividi pensando all'escalation di "scortesia".
    E con L'uomo che verrà Diritti ha fatto anche meglio.

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    1. Realizzato con mezzi limitatissimi ma con un risultato impressionante, è stato un vero colpo. Ancora non ho visto L'uomo che verrà, lo recupero immediatamente!
      Comunque pazzesca quell'escalation, mette un rabbia... Quella parte non la dimenticherò facilmente.

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  2. Davvero un piccolo capolavoro (piccolo si fa per dire...)
    E come sempre in questi casi, distribuzione e programmazione quasi inesistenti... :-(
    Ciao carissimo!

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    1. Distribuito in quattro sale, quattro!!! sconcertante, meritava decisamente più attenzione... rimane solo il passa parola, come sempre d'altronde in questi casi. Detto questo si tratta davvero di un piccolo capolavoro, ma di quelli grandi!
      Ciao Zio!!!

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    2. da noi è venuto toscan a presentarlo in piazza. film splendido, ecco.

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    3. bella questa iniziativa di Toscan, gli fa onore.
      e ovviamente invidia a palate.
      Splendido film davvero.

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